Alla vigilia della partenza per Chieti, il presidente della Tecnocem 85 Antonio Jelich parla della squadra e del percorso iniziato ormai 3 anni fa in serie B.
La Tecnocem 85 San Lazzaro è una società giovanissima: all’inizio della scorsa stagione l’obiettivo era la salvezza, ora siete ai play-off. Qual è la vostra storia?
La società è nata nell’agosto 2020, ci siamo trovati in 6 a Zocca. Abbiamo fatto il primo campionato in serie B, che a dire il vero è stato un mezzo campionato visto il COVID, solo un girone e dopo subito in A2. Primo anno e subito salvezza, abbiamo disputato un buon campionato. Poi quest’anno un’altra promozione: in tre anni abbiamo scalato quasi tutta la pallamano.
L’anno scorso già tra girone di andata e quello di ritorno c’è stato un netto miglioramento, poi quest’anno l’obiettivo era arrivare tra le prime tre ma non era facile, poteva starci la promozione in A Silver giocando i play-off dopo aver ottenuto un quarto, quinto o sesto posto. Il risultato ottenuto quest’anno ci porterebbe a giocarci anche la promozione in A Gold, ma diciamo che per il percorso di crescita, la serie giusta per la squadra al momento è l’A Silver. Nel futuro comunque dei problemi ce ne sono, tra palestre ed allenamenti… però diciamo che i giovani sono cresciuti molto, questa è la cosa importante, coadiuvati da “vecchi” che sono rientrati. In tre anni poi c’è stato anche qualcuno che tra impegni ed infortuni ha dovuto abbandonare, vedremo l’anno prossimo. Sicuramente continueremo su questa strada: intanto, però, ci godiamo questa vittoria.
Avete fatto un bellissimo percorso. Qual è la cosa che la rende più orgoglioso?
Siamo tutti di Bologna, magari non proprio nati qui, ma sicuramente residenti qui: l’obiettivo era anche quello di richiamare giocatori un po’ sparsi per l’Italia. Ci confrontiamo con squadre che normalmente hanno anche due o tre stranieri, per cui quella secondo me è una cosa fondamentale. Riuscire però a fare un mix di ragazzi giovani – siamo infatti riusciti ad inserire i 2005 – e altri un po’ più anziani ma tutti di Bologna è una soddisfazione. Poi dopo è chiaro che anche lì, in linea teorica, bisogna trovare giocatori da fuori… vedremo.
Nonostante la squadra sia cambiata molto durante il corso della stagione – abbiamo perso alcuni giocatori fondamentali come Mei, Venturi e Cacciari, di recente operato al crociato – siamo riusciti a crescere. L’inserimento di Stabellini nel girone di ritorno è stato determinante, soprattutto in fase offensiva. Lo spirito della squadra poi è stato ottimo fin dal primo anno.
Quando è iniziato il progetto si aspettava si potesse arrivare ad un risultato del genere in così poco tempo?
No, così in fretta no. Di sicuro è stato fondamentale il primo anno centrare subito una promozione, che era quasi inaspettata: quindi diciamo che dei tre risultati, quello più sorprendente forse è stato proprio il primo, per come eravamo messi, l’anno del COVID era molto difficoltoso… arrivavamo alle Final Four con questa semifinale che era molto difficile. La promozione in A2 ci ha dato la spinta per chiamare giocatori già quella stagione.
I ragazzi sono motivati se vedono la squadra costruita in un certo modo: non è che uno dice “vengo lì per il nome della società”. L’allenatore può incidere, però diciamo che se si riesce a costruire la squadra così, tutti sono più motivati.
Sui risultati delle ultime due stagioni ero più fiducioso: la salvezza lo scorso anno e la promozione adesso. Essere secondi è sicuramente un ottimo traguardo. Io pensavo ce la potessimo giocare come terzi o quarti. Che la squadra fosse buona, però, lo sapevo.
Il ricordo più bello della stagione?
Indubbiamente la vittoria contro Ferrara. Un po’ perché era uno scontro diretto, un po’ perché eravamo in trasferta ma con un bellissimo tifo, tanto che sembrava di essere in casa, e poi sicuramente la crescita tra primo e secondo tempo, i giovani che erano in campo… è stata la partita secondo me che ha segnato la svolta. Non avevamo fatto grandi passi falsi fino a quel momento, ma perdere a Ferrara avrebbe potuto significare essere in lotta per il terzo posto. Il riflesso psicologico poi sarebbe stato determinante anche nelle partite successive. Questa è stata la vittoria più bella, ma penso che anche per i ragazzi sia lo stesso. Poi ce ne sono state altre: la vittoria del derby in casa… quella contro Ferrara, però, ha qualcosa in più.
E ora play-off…
Andiamo a Chieti a giocare i play-off sapendo però che l’obiettivo che ci eravamo prefissati ad inizio stagione è stato raggiunto. I ragazzi hanno portato a termine una bella regular season: poter dire di disputare le Finals è per noi un ottimo traguardo. La strada è ancora lunga, ma sicuramente è quella giusta.
In foto la formazione di A2 (ph Sara Bozzoli)